10/02/10

Bulldozer (Ita) - Neurodeliri

Band: Bulldozer
Titolo: Neurodeliri
Nazionalità: Italiana
Anno: 1988
Produzione: Metalmaster

Il countdown è cominciato già da un pezzo.
Dal momento in cui Andy Panigada e AC Wild hanno annunciato la reunion, l’Italia metallara non aspetta altro che il nuovo capitolo di una leggenda nostrana chiamata BULLDOZER.
In attesa che arrivi la fatidica data di uscita dell’agognato Unexpected Fate facciamo un passo indietro al 1988, anno in cui risale l’ultimo studio album, intitolato Neurodeliri; successivamente il gruppo registrò il live-album Alive in Poland e un EP di scarso successo Dance got sick, per poi sciogliersi sul finire del 1990 causa partenza per gli Usa del batterista Klister.
Al quarto album i Bulldozer ci arrivano con la consapevolezza dei big, i precedenti The day of wrath, The Final Separation e soprattutto l’ottimo IX hanno lanciato il gruppo nell’Olimpo del metal tricolore, ma il meglio deve ancora arrivare; Neurodeliri è infatti considerato l’album più significativo del terzetto milanese, una perfetta sintesi dei lavori precedenti, in poche parole fu il miglior modo per congedarsi dai propri fans.
Il 1988 è anche un anno tragico per i Bulldozer: Dario Carria, ex bassista e fondatore della band si suicida, ed è infatti alla sua memoria che viene dato alla luce l’album, intitolato appunto Neurodeliri come il nome della band da lui creata.
La morte dell’amico Dario influenza notevolmente tutto il lavoro, sia nei testi che nella musica, come traspare già dalle note iniziali del disco.. un’aria funebre di tastiera introduce la titletrack, che racchiude nei chorus la commozione per il suo triste destino:
“Filled by desperation
another fallen angel’s suicide
(...)
Persecuted by misfortune
Sad but proud till the end”
Con la successiva Minkions si cambia totalmente registro. Un thrash schietto e veloce fa da sfondo all’invettiva contro le bands di minchioni (tanto attuali ancora adesso!) fredde e costruite ad arte per fare breccia nei cuori di altrettanto minchioni fans.
La fulminante chitarra di Andy dà il via a We are italian, Rob lo incalza pestando di brutto, AC Wild stavolta si scaglia contro i tanti detrattori del nostro bel paese, il chiaro messaggio che si evince dal testo è che noi siamo italiani… e se voi non lo siete son cazzi vostri! Facile pensare che questo implicito “fanculo” sia diretto anche alle varie riviste estere che hanno sempre mostrato un po’ di ostracismo nei loro confronti, forse anche per il fatto di essere italiani.
Art of deception segue lo schema thrash della traccia precedente, ritmo incessante e headbanging continuo fino alla parte finale in cui il pezzo si snoda in un vero e proprio duello tra la chitarra di Andy e le tastiere AC Wild, difficile stabilire chi dei due sia il vincitore, una cosa però è certa, come già per Minchions il testo di questo pezzo suona dannatamente attuale.. è facile infatti ravvisare un riferimento alla classe politica del tempo, che fa il buono e il cattivo tempo, con la gente costretta ad accettare le sue menzogne.
Il successivo Ilona had been elected è sicuramente uno dei pezzi “cult” dell’album (insieme al già citato Minkions) con la loro classica ironia i Bulldozer affrontano uno degli “scandali” del periodo ovvero l’elezione al parlamento italiano di Ilona Staller, che come per la "Bocca di rosa” di De Andrè, deve difendersi dalle accuse (ipocrite) che le piovvero addosso... qui il pezzo parte con un arpeggio breve che viene però subito disintegrato da un riff potente e blackeggiante, il quale poi si muta in maniera più groove quando subentrano le tastiere, la batteria in questo frangente diventa martellante, difficile tenere a freno la testa!
Si continua poi con un attacco nuovamente di matrice black, la batteria è il solito treno in corsa, arriva Impotence, magnifica nella sua irriverenza, inclemente nel descrivere il complesso sessuale più temuto da noi uomini:
“Failed stallion you are lost
your pride and your good fame
she won, then she said
You are MEZZA SEGA! “
Semplicemente geniale!
Manca ancora qualche pezzo alla fine del disco, ma al momento in cui scrivo un’amara riflessione mi sorge spontanea: è un peccato che una band del calibro dei Bulldozer non abbia mantenuto il successo meritato, rimanendo sempre relegata allo scomodo ruolo di band “di culto” (destino comune toccato ad esempio ai siciliani Schizo) vedendosi magari sorpassare da band meno capaci ma più “commerciali”... dura legge del mercato… purtroppo!
Tornando a noi il penultimo pezzo si chiama Mors tua vita mea, pezzo tiratissimo che parte a mille, e mantiene potenza e brutalità fino alla fine con un assolo scintillante di Andy, evidenziato da stop and go che ne impreziosiscono l’ascolto.
Nella conclusiva Willful death ritorna il riferimento a Dario Carria, le note delle tastiere scandiscono lente l’incedere triste e cadenzato del pezzo, in cui Ac Wild si rivolge direttamente all’amico:
“You gave the name to the band
and now we play for you
Maybe you won’t listen
The song dedicated to (you)
But the most important fact
Is that your spirit lives
I know there was nothing to do
That’s why we will respect you”
L’emozionante assolo di Andy spezza in due la canzone, la seconda parte è più tipicamente Bulldozer-style, la voce di Ac Wild torna grintosa e chitarra e batteria ridiventano infuocate..fino alla fine, cedendo il passo solo alla ghost-track You’ll be recalled in cui risuonano le note riprese dall’iniziale Neurodeliri, facendo sì che l’album si chiuda così come era iniziato.
Come per gli Ac/Dc di Back in Black che dedicarono il loro masterpiece al compianto Bon Scott, così i Bulldozer omaggiano come meglio non potevano l’amico suicida.
Disco consigliatissimo a tutti coloro che vogliono saperne di più riguardo questa grande band, che tanto ha dato alla scena italiana, ora non ci resta che pazientare ancora un po’ per attendere la nuova fatica targata Bulldozer.
Chiudo la recensione con la dedica contenuta nel booklet:
“This album is dedicated to Dario Carria, founding member of Bulldozer who committed suicide this year. The title of this album, Neurodeliri, is named for the band he created after his involvement in Bulldozer. His contribution to our music has been very important and great.
We respect his final choice”

Tracklist:
1. Overture/Neurodeliri
2. Minkions
3. We are…italian
4. Art of deception
5. Ilona has been elected
6. Impotence
7. Mors Tua Vita Mea
8. Willlful death/ You’ll be recalled

Recensore: Alex the Drunkard - dawsss85@libero.it
Voto: 9/10
Contatti: http://www.myspace.com/bulldozerit

Intervista ai Devastator


Dopo la positiva recensione di “Underground’n Roll” torniamo a parlare dei lucchesi Devastator, questa volta con un’intervista al batterista e fondatore della band Luca

Luca parlaci di questo “Underground n’ roll”, smetti però i panni del batterista della band e calati in quelli di un ragazzo che non conosce i Devastator e si trova davanti questo disco… che sensazioni proveresti ascoltandolo?
Proverei una sensazione di nausea mista a vomito e orrore, sommata a un impulso irrefrenabile di spaccare lo stereo nel muro... A parte di scherzi, è una domanda abbastanza difficile da affrontare, e sinceramente non saprei cosa dire. Ho passato così tanto tempo dietro a sto disco (scrittura dei pezzi, prove, arrangiamenti, registrazioni ecc) che ormai lo conosco a memoria, e diciamo che mi ha pure un po’ rotto i coglioni ehehehe… Per cui non riesce proprio a venirmi in mente cosa penserei ascoltandolo da “neofita”. Che ne so, avvertirei il clima festaiolo che ha sto cd, in più la passione e la cura con cui è stato suonato…

3 studio album, 2 live album, 1 tour per tutta Italia e la soddisfazione di fare da supporto a gli Assassin, non si può certo dire che non vi spacchiate il culo, e nonostante ciò rivendicate l’”orgoglio di essere underground” , vi siete affezionati a questa dimensione o pensate che le grandi luci dei riflettori non facciano per voi? E secondo te per avere più successo è giusto scendere a compromessi?
Beh sì ti posso confermare che da quando esistiamo il culo ce lo siamo spaccato per bene… Io poi, occupandomi di tutta la parte promozionale ne so di certo qualcosa. Noi rivendichiamo il nostro “essere underground”, per il semplice motivo che tutto quello che abbiamo ottenuto fino a oggi (e te lo posso giurare su qualsiasi cosa) l’abbiamo ottenuto con le nostre sole forze. Nessun tipo di agenzia booking o promozionale ci ha aiutato, nessuna conoscenza. E poi non dipendere da nessuno è straordinario dal punto di vista della stesura dei brani. Se ci fai caso i nostri tre album sono completamente diversi l’uno dall’altro, questo perché scriviamo sempre quello che ci pare senza aver paura di perdere fans o occasioni per suonare. Quando uscimmo con il nostro primo disco “Thrash ‘n’ War” nel 2005, attirammo a noi una forte attenzione da parte dei thrashers italiani. Volendo avremmo potuto scendere a compromessi scrivendo il secondo album thrash al 100%, e magari il nostro successo sarebbe aumentato. Ma invece abbiamo semplicemente scritto quel che ci andava e il risultato lo puoi sentire su “Alcoholic Invasion”. Con questo dico che spesso per aver più successo bisogna scendere a compromessi leccando un po’ il culo ai fans delusi dall’album o dagli album precedenti.

Non ho ancora avuto il piacere di vedervi all’opera in sede live, ma immagino che la vostra musica possa rendere al meglio proprio lì, anche grazie all’ironia e la simpatia che trasmettete; c’è un qualche aneddoto particolarmente divertente che ricordi legato a un vostro live?
Ehehehe qui ci sarebbe da scrivere un libro. Durante i nostri concerti live è successo un po’ di tutto, tra cadute, vomitate, risse e chi più ne ha più ne metta. Una cosa carina da ricordare accadde durante il festival “Titans Of Thrash” nel lontano 2004. Rob salì sul palco completamente ubriaco e durante l’intro del primo pezzo per colpa dell’headbanging sfrenato perse conoscenza dal giramento di testa e svenne sul palco davanti a tutti. Prima di ripartire a suonare passarono 10 minuti buoni. All’inizio la paura fu tanta, ma poi ripensadoci tutte le volte ci scompisciamo da ridere! Un’altra cosa divertente è successa durante la nostra ultima data a Milano il 20 Giugno. Durante la canzone “Alcoholic Invasion” Ricca lancia sempre sul pubblico lattine di birra a volontà. Solo che siccome è un maledetto briao l’ultima volta ha preso in faccia una povera ragazza che era sotto il palco. Non si è fatta niente per fortuna, ma la cosa è stata enormemente divertente da vedere ehehe!
Uno degli episodi più divertenti di “Underground’n’ roll” è il pezzo “ I Hate Cover Bands”, che tra l’altro mi trova molto d’accordo, sfogati un po’ su quest’argomento illustrandoci il tuo punto di vista.
Il nostro punto di vista è semplicemente basato sul fatto che in questo paese di merda tirano di più le tribute bands che i gruppi con pezzi inediti. I locali chiamano sempre più spesso gruppi che suonano roba di altri, pagandoli anche un sacco di soldi a serata. Mentre gruppi come il nostro, e qui sento la solidarietà delle altre migliaia di band italiane underground, per riuscire a chiudere una data ci mettono anche un mese! E chi ti frega il posto? Chi ti toglie una possibilità di farti sentire dal vivo? Un gruppo di marionette truccate da personaggi famosi che scimmiottano la musica già scritta e già suonata anni prima. Tirate fuori le palle e le idee proprie, è facile suonare musica già scritta da gente che almeno le palle di scriverla le aveva!!!

L’alcohol è indubbiamente uno dei principali temi Devastator, chi di voi è il beone più marcio? Dacci qualche cenno sui tuoi alcolici compagni di bevute.
Allora: io ho smesso di bere superalcolici nel 2007, per problemi legati alla salute e perché ormai l’alcool stava diventanto una dipendenza pericolosa per me, quindi ai primi allarmi ho deciso di chiudere. Comunque una bella birra ogni tanto me la bevo sempre volentieri. Rob anche lui ha smesso con i superalcolici ma resta un devoto fanatico della birra. Infine c’è Ricca che non ha mai smesso di gonfiarsi come un pallone. Quindi il beone più marcio di noi tre è Ricca, senza dubbio. Chi lo conosce lo può confermare: Ricca non dirà mai no all’alcool, semmai sarà l’alcool che dirà no a Ricca ehe!

“Cemetery beach” è secondo me il pezzo migliore dell’album, grazie alla sua orecchiabilità, so che quando si fa questa domanda a un musicista è come chiedere a una madre di scegliere tra i suoi figli ma.. qual è il tuo brano preferito di “Underground’n’ roll e perché?
Non ho un brano preferito in particolare, diciamo che i brani di “Underground ‘n’ Roll” che mi diverto di più a suonare live sono “Cemetery Beach” perché è troppo divertente, “Here We Go” per la sua velocità e “Hypocrisy” perché è un pezzo molto completo, con parti veloci e parti lente, e soprattutto perché da quando siamo rimasti in tre la canto io in alcune parti. In definitiva scelgo proprio “Hypocrisy” come brano preferito sia da ascoltare che da suonare live. Poi è un pezzo degno di nota perché è dedicato al nostro vecchio cantante (Luchino) che ci ha mandato in culo e poi in giro ci ha fatto passare come stronzi parlandoci male alle spalle.

Di “Cemetery beach” poi ho avuto modo di vedere il bellissimo videoclip, chi è la mente geniale che lo ha partorito? Immagino poi che il “making of” sia stato esilarante, vero?
La storia del video è stata studiata da noi Devastator e Mylo, un nostro grande amico che ha pure curato regia e montaggio del video. Il video è stato girato in 5 ore, cambi di location e trucco compresi. Comunque sono molto contento di come rende il risultato finale. Rende perfettamente l’idea di come noi Devastator non vogliamo mai prenderci troppo sul serio! Confermo che la realizzazione delle riprese è stata fantastica. 5 ore ininterrotte di risate!

Ho definito l’album un calderone in cui si può trovare thrash, punk, hardcore, stoner ma soprattutto rock’n’ roll. Considerando che ogni album dei Devastator è diverso dal precedente cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Possiamo rassicurare i vostri fans che non vi farete coinvolgere da sperimentazioni dance/emo/pop?
Attualmente stiamo scrivendo materiale inedito, abbiamo già sei pezzi finiti che andranno sul nostro prossimo album, che vogliamo far uscire nel 2010. Anche il prossimo album sarà diverso dal suo predecessore, ma i fans possono stare tranquilli, visto che fino a ora la roba nuova è velocissima, estrema e incazzata come non mai! Non inseriremo mai roba da emorroidi nella nostra musica! Dance moderna mai, magari qualcosa di dance anni ’70, roba alla Abba e Bee Gees magari, che sono straordinari eheehe!

Passiamo a una domanda più di carattere generale: come vedi attualmente la scena metal italiana underground e non? Ci sono band di valore che per te meriterebbero altri palcoscenici?
Qual è la band per cui faresti carte false pur di suonarci assieme?
Come dico da sempre, la scena underground italiana è validissima e pullula di nomi che spaccano il culo, il problema è che nessuno ci vuole scommettere sopra più di quel tanto. Abbiamo una mentalità sbagliata qui in Italia, preferiamo puntare sulle reunion ehe! Le band di valore che meritano sono veramente tante, non starò a elencarle qui tutte. Una band con cui adorerei suonare? Sono tre, Bulldozer, Skruigners e Motorhead!

Dal 2001 dei tuoi Violent Overture (primi embrioni di Devastator) di acqua ne è passata sotto i ponti… tirando le somme 8 anni dopo com’è il bilancio? Hai rimorsi o rimpianti? E quali sono le ambizioni e i traguardi a cui miri?
Il bilancio dopo otto anni è più che positivo. Considerando tutte le menate che ci sono state (due cambi di cantante, etichette che ce c’hanno illuso, altre beghe varie) posso ritenermi più che soddisfatto del nostro operato. In otto anni di attività abbiamo tirato fuori 3 album, 2 demo live e un promo in studio. C’è gente in 15 anni di esistenza ha fatto meno di noi! Non ho nessun rimorso e nessun tipo di rimpianto, vivo alla giornata come sempre, non mi illudo più su niente. Come ambizione vorrei che i Devastator diventassero una band amata da tutti, non necessariamente famosa a livelli alti, ma ascoltata da ogni tipo di persona (dal rocker, dal metallaro, dal punkettone). Mi sentirei realizzato perché vuol dire che la gente avrebbe capito come intendiamo noi la musica, senza regole, senza schemi fissi e soprattutto senza limiti.

Ti ringrazio per questa bella intervista, Luca (che tra l’altro sarà la prima della nostra webzine!) lascio a te l’onere di chiudere l’intervista con qualcosa “Made by Devastator”!
Grazie mille per lo spazio che ci avete concesso, sono onorato ad essere il primo intervistato! Grazie soprattutto a te Alessandro per le domande, è stato un piacere rispondere! Ho risposto alle tue domande così, di getto, in completa sincerità. Io sono fatto così! Spero che chi legge si ritrovi in quello che penso, altrimenti pace! Invito tutti a visitare il nostro myspace www.devastator.it/devastatorcrew per ascoltare i nostri pezzi! Ogni commento che lasciate è ben accetto! Per la chiusura prendo un attimo le veci di Ricca: “MEGLIO MORI’ DI BEVE CHE DI SETE!”.

Intervista raccolta da Alex the Drunkard

Devastator (Ita) - Underground 'n' Roll

Band: Devastator
Titolo: Underground 'n' Roll
Nazionalità: Italiana
Anno: 2009
Produzione: K Records

I Devastator possono ormai definirsi una band di tutto rispetto del panorama thrash undergound italiano. Ne è la prova la nutrita discografia del gruppo lucchese che ha all’attivo ben 3 dischi e 2 live album, il tutto ha fruttato alla band un tour che si è esteso in tutta Italia, comprendendo anche una serata di supporto ai leggendari Assassin e la partecipazione a numerosi eventi italiani, insomma le soddisfazioni non sembrano mancare per questi simpatici Devastator.
L’ultima fatica risale a pochi mesi fa, esattamente aprile 2009, data di uscita di Underground ‘n’ Roll, successore di Thrash ‘n’ war e di Alcoholic Invasion.
Il divertente artwork raffigura i 4 musicisti (ora 3) in versione animata, che se la spassano in un mare tossico e poco invitante, e già si capisce che l’ironia sarà il collante di tutto l’album, titoli come Sambafukka Orchestra, Satan Porno Dog, No Scout, Yes Party! e I Hate Cover Bands lanciano un allarme all’ascoltatore: “Qui niente musi lunghi o facce incazzate, qui si thrasha e ci si diverte!”
Il sound dei Devastator quindi è abbastanza vario, facile trovare un’influenza S.O.D. e D.R.I. per la componente thrash, ma sarebbe limitativo non citare anche il punk, l’hardcore, lo stoner e soprattutto il rock’n roll, tra i generi presenti in questo calderone che ha formato Underground n’ Roll.
Si parte con un intro istrionico e giocoso che annuncia:
“ Ladies and gentleman, deads and alives!
Devastator starts to play!
Underground’n’ roll is unlistenable music for dead brains like yours!
Let the torture begins! “
Dopo di che un “Vaffanculo” ben scandito apre Here we go classica opener diretta che ci introduce nel mondo Devastator, una dimensione alcolica e cazzara.
Un riff intriso di stoner apre invece il pezzo Cemetery Beach in cui groove e rock’n roll si intrecciano a meraviglia rendendo orecchiabile e gustoso questo pezzo, di sicuro tra i migliori dell’album; difficile infatti riuscire a non farsi trascinare dall’attacco:
“Get an Angelina/ get some vaseline/ get a horny horny doo!"
Ancora più difficile trattenersi dal fare air guitaring!
La successiva No Scout? Yes Party! (già presente nella nostra compilation, Italian Thrash Universe) è un pugno in faccia a scouts e hippies, la batteria di Luca disegna la trama ideale per due minuti di pogo violento e la voce di Albe è cattiva al punto giusto, forse la traccia più rappresentativa dell’album.
Bella anche la rockeggiante Desert in cui voce e chitarra diventano un tutt’uno, e la tiratissima title-track, in cui si ritorna a lidi più prettamente thrash, una vera mazzata, immagino efficacissima in sede live, peccato duri solo poco più di un minuto; stesso discorso per la successiva Smash metal drink beer che dura 1.46 min, se da una parte la durata breve dei pezzi (della media di 2 minuti) può contribuire a dare un sound più secco e diretto, dall’altra a volte lascia una sensazione di amaro in bocca, come nei pezzi su citati, in cui magari avrebbe giovato un buon minuto in più di headbanging.
Si passa a poi a My sweet cardinal e I hate cover bands, due feroci e godibili invettive, la prima contro la falsità del clero e la seconda contro l’inutilità delle cover band (quanto c’hanno ragione! ).
La distruttiva Hypocrisy (altro pezzo di spicco) chiude degnamente a ritmo di thrash questo tostissimo Underground ’n’ roll … ma il colpo di genio sta per arrivare! Una delirante quanto caciarona ghost track travolge l’ascoltatore come un fiume in piena, una risata vi seppellirà e questi Devastator sono ottimi killer!
Underground’n’roll si può quindi definire una divertente mezz’ora di thrash’n roll festaiolo e ben suonato, ideale come sottofondo per una bella serata alcolica; la musica dei Devastator infatti è per teste calde e danneggiate dall’alcohol, per gente che ai concerti poga e fa casino, insomma non siete voi a scegliere loro, sono loro che scelgono se essere ascoltati o no da voi! Un brindisi ai Devastator!

Tracklist:
01. Sambafukka Orchestra
02. Here We Go
03. Satan Porno Dog
04. Cemetery Beach
05. No Scout? Yes, Party!
06. Desert
07. Dead Pride
08. Rotten Surf
09. A Very Famous Corpse
10. Underground 'N' Roll
11. Smash Metal Drink Beer
12. My Sweet Cardinal
13. I Hate Cover Bands
14. Metal J. Fox
15. Hypocrisy

Recensore: Alex the Drunkard - dawsss85@libero.it
Voto: 7,5/10
Contatti: http://www.devastator.it/ - http://www.myspace.com/devastatorcrew

Neurasthenia (Ita) - Possessed

Band: Neurasthenia
Titolo: Possessed
Nazionalità: Italiana
Anno: 2007
Produzione: UK-Division Records

Tra le bands sicuramente più interessanti dell’attuale panorama thrash italiano possiamo trovare i bolognesi Neurasthenia, che grazie anche a un’intensa attività live (che li ha portati anche a suonare con bands del calibro di Municipal Waste, Forbidden e Fueled by Fire) si sono ritagliati anche una buona fetta di notorietà.
I Neurasthenia nascono ufficialmente nel 2004 ad opera di Neil (chitarrista ritmico e voce) e Lehmann (basso) i quali dopo il tramonto del precedente gruppo di nome Animalator decidono di rimettersi in gioco con questo interessante nuovo progetto.
Lo stile è quello nudo e crudo del thrash vecchio stampo, senza compromessi né concessioni a modernismi vari, supportato da un’ottima presenza scenica del quartetto che in sede live risulta ancora più convincente che su disco, merito soprattutto del carismatico frontman Neil, totalmente a suo agio su un palco, e ben coadiuvato anche da Lehmann e Phil.
L’album che segna il debutto è Possessed (anno di uscita 2007) disco di 8 tracce dannatamente thrash, con rimandi alla vecchia scuola di matrice Bay Area.
Il livello medio è abbastanza alto, in quanto tutti e 8 i pezzi si mantengono su buoni standard qualitativi, senza quindi registrare importanti cali di tensione, ciò fa si che Possessed risulti quindi più che soddisfacente all’ascolto.
Difficile citare una canzone piuttosto che un’altra, ci sarebbero ad esempio l’accattivante In Loving of, la grooveggiante Assassination, oppure l’opener Screaming Corpse (dal chiaro retrogusto Metallica) ma a mio parere la più coinvolgente è l’anthem Neurastenia, un vero e proprio inno thrash da cantare a squarciagola:

“Fly inside my eyes
Thrash metal is my life
Today and tomorrow
Fly inside my eyes
Thrash metal never dies
Today and tomorrow”

Di certo un testo che non brilla per profondità o originalità (in effetti questa pecca si nota non solo in questo pezzo) ma se non altro è orecchiabile e diretto. Al di là di questo comunque i Neurasthenia possono essere molto soddisfatti del lavoro, anche se a tratti sono un po’ derivativi (limite che però è caratteristico del thrash). Se l’album sarà di vostro piacimento non perdeteli dal vivo, perché è lì che il quartetto sfodera tutta la propria potenza.
Consigliato a tutti coloro che vogliono respirare una sana boccata di thrash genuino ed efficace. I cultori dell’innovazione o dei tecnicismi vari possono invece benissimo starne alla larga.

Tracklist:
1. Screaming Corpse
2. Feel Possessed
3. In loving of…
4. Majestic March
5. Neurasthenia
6. Assassination
7. The last order of god
8. Night Under Terror

Recensore: Alex the Drunkard - dawsss85@libero.it
Voto: 7/10
Contatti: http://www.neurasthenia.it/ - http://www.myspace.com/neurastheniaband