24/06/09

Potential Threat (U.S.A.) - 2.0 EP

Band: Potential Threat
Titolo: 2.0 EP
Nazionalità: Americana
Anno: 2005
Produzione: Autoproduzione

Nati nel 1987 in quel di San Francisco, i Potential Threat sono una di quelle bands che imperversano nella vastissima scena underground americana. Ventidue anni di carriera e tre demo all'attivo (la distanza fra il secondo ed il terzo è di dodici anni, presumo quindi ci sia stato anche un periodo di stop) prima di questo EP, 2.0 EP, ultima fatica della band californiana -almeno fino all'uscito del loro primo full per Old School Metal Records.
Venendo all'EP, lo si può definire in una sola parola: massacrante. Un quarto d'ora circa di Thrash sparato a mille, con forte l'influenza dovuta alla provenienza della band. Niente intro (che bello quando è così), ma partenza immediata con Day of Infamy, alla quale segue la mia preferita del cd, Enemy Within, caratterizzata da un riff-work magistrale. Nella doppietta finale è possibile riscontrare in pieno quali sono le due bands che hanno in un certo qual modo influenzato il modo di far Thrash dei PT: Walk Through Fire ed All For Nothing sono pregne degli insegnamenti di Metallica e Slayer, senza dubbio alcuno.
Un cd adatto agli amanti della Bay Area. I Potential Threat c'avranno anche messo un bel po' di tempo ad emergere definitivamente (ricordo che il primo full è di prossima uscita), ma direi che la cosaè più che meritata. 2.0 EP è un buon lavoro: un ottimo punto di partenza per chi voglia conoscere questa band from San Francisco, California.

Tracklist:
1. Day of Infamy
2. Enemy Within
3. Walk Throug Fire
4. All for Nothing

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 7/10
Contatti: http://www.myspace.com/potentialthreatsf

Combat (U.S.A.) - Ruination

Band: Combat
Titolo: Ruination
Nazionalità: Americana
Anno: 2007
Produzione: That's Heavy Records

Era il 1984 quando i fratelli Rossbach, Rex e Jeff, decisero di metter su una band assieme. Un anno dopo, con l'entrata di Bob Eubank, la band era pronta: nacquero i Combat. Ai più, forse, questo primo nome non dirà tantissimo. Per farvi capire meglio, vi basti sapere che i Combat, dopo non molto, cambiarono nome in Napalm, ed è con quel nome che fecero uscire l'EP Bootcamp (venendo considerati i pioneri del Thrash made in NY).
Passano gli anni e si arriva al 2007, quando i tre si ritrovano riformando i Combat: reunion che porta alla realizzazione dell'album Ruination, scritto e registrato come una vera e propria prosecuzione di Bootcamp.
A differenza di molte bands che suonano Thrash della vecchia scuola con una produzione decisamente moderna, i Combat hanno deciso di rimanere ancorati in tutto e per tutto alla scuola degli anni '80. E' per questo che Ruination è un concentrato di Thrash/Hardcore diretto, con riff taglienti, sezione ritmica rapida e ferale, ed una produzione sporca quanto basta.
Vero e proprio manifesto dell'album è la title-track, dove, più che altrove, si può capire qual è lo spirito dei Combat. Non mancano, ovviamente, altri ottimi brani, come l'opener Corrupt Destruct, The Reign is Over (una traccia figlia diretta del Punk anni '70) e Blades of Death.
Possiamo tranquillamente affermare che se nei copyrights di Ruination ci fosse 1984 o 1985 o anche 1986, invece di 2007, nessuno avrebbe nulla da obiettare. Anche se uscito solo due anni fa, quest'album è suonato come se si fosse in quegli anni, da musicisti che hanno vissuto in piena forma quegli anni (e basta ascoltare Bootcamp per capirecosa sto dicendo), per chi, nei favolosi anni '80, ha vissuto l'poca d'oro. Se vi considerate Thrashers, ascoltare i Combat deve diventare un dovere.

Tracklist:
1. Currupt Destruct
2. Destructure
3. Ruination
4. Fortune of Torture
5. The Reign is Over
6. Outbred
7. Blades of Death
8. Rat on Wings
9. Temporal Punishment

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 8,5/10
Contatti: www.deadfoot.com - www.myspace.com/thatsheavyrecords

Hatchery (Ger) - Birth of a Bomb

Band: Hatchery
Titolo: Birth of a Bomb
Anno: 2007
Nazionalità: Tedesca
Produzione: Autoproduzione

Formati nel 2003, i tedeschi Hatchery arrivano al traguardo del primo album con questo Birth of a Bomb, che segue i due demo Night Time Greys del 2004 e Distorted Society del 2005. Penso sia alquanto inutile dire che le influenze della band teutonica sono da ricercare in quelli che sono i padri del Thrash tedesco: Destruction, Kreator e Sodom (anche se questi ultimi in parte leggermente minore). Senza contare che si può sentire anche una particolare influenza a stelle e strisce (per citare gruppi che stanno sfondando ai giorni nostri, direi Bonded By Blood e gli irlandesi Gama Bomb)
Thrash Metal Old School, dunque, la proposta degli Hatchery: quel Thrash secco, tirato, grezzo, che però qui viene portato ad uno stadio maggiore, grazie ad una produzione che, decisamente, non è da anni '80. E' questa la modernizzazione che gli Hatchery si concedono -hanno ben specificato nella bio allegata che non ci sono assolutamente sonorità Nu Metal-: una produzione che rende giustizia alla nascita dal Punk/Hardcore del genere, ma con suoni ben definiti, assolutamente non impastati.
Non sono riuscito a trovare un pezzo che possa prevalere sugli altri: tutte le nove tracce sono degne di nota, di ottima fattura. Forse, giusto un filino superiori trovo la title-track, dove i chitarrist Paul e Nils danno veramente il meglio, e la Kreatoriana opener Crushing Bones.
C'è da ringraziare gli dèi che il Thrash sia sopravvissuto agli anni '90 -altra semicitazione dalla loro bio- e che adesso possiam godere di gruppi validissimi come, appunto, questi cinque ragazzi tedeschi. Gli Hatchery, in barba ad ogni moda, continuano a suonare come se si fosse negli anni '80:ogni Thrasher che si rispetti non può che gioirne di questo.

Tracklist:
1. Crushing Bones
2. The Brotherhood
3. Above the Law
4. Birth of a Bomb
5. War
6. Wake the Dead
7. Trail of Blood
8. Blood & Guts
9. Weekend Warrior

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 7,5/10
Contatti: www.hatchery-band.de - www.myspace.com/hatcherymetal

14/06/09

WARNING: NUOVO LINK

Per il download di Italia Thrash universe, il link adesso è il seguente

http://www.mediafire.com/download.php?gyobqdm4qzy

13/06/09

ITALIAN THRASH UNIVERSE VOL.1 IS OUT FOR FREE DOWNLOAD!

ITALIAN THRASH UNIVERSE VOL.1 è online attraverso download gratuito!

16 bands di puro Thrash Metal made in Italy!

Per il download, cliccare sulla copertina
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o in alternativa il link è http://www.mediafire.com/download.php?mnjzcdzmilx (copia e incolla nel browser)

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Lapida (Ita) - Lapida

Band: Lapida
Titolo: Lapida
Nazionalità: Italiana
Anno: 2009
Produzione: Autoproduzione


"Il metal è la forma più pacifica che ti consente di esprimere la rabbia” - Raptus

Questo è il motto dei Lapida, Thrash Metal band di Roma, che da 10 anni smuove la capitale con la sua musica. Una locuzione semplice, d’impatto, priva di frivole allegorie, proprio come la loro musica: senza fronzoli, assoli “chilometrici” o effetti pacchiani. Una vera è propria massa granitica, che ti investe a tutta velocità con la massima potenza, tanto per ribadire la pesantezza e l’irruenza del loro spirito, già espresso nella massiccia doppiezza eufonica del loro nome.
I 4 gladiatori, ormai in circolazione da 10 anni nelle arene metalliche, ci propongo sonorità di una potenza inaudita, miscelando i semplici, ma pesanti riff di “er Condanna”(chitarrista), con la dinamicità mordace e caustica di Riggio e Tox (bassista e batterista), il tutto violentemente saldato dalla poderosa voce del cantante Raptus.
Ascoltando il primo pezzo Fight capiremo di che stiamo parlando, una canzone dura, cruda che non spreca tempo con assoli: una vera è propria battaglia contro il mondo e le sue regole, una nube piroclastica che investe tutto e tutti nella quale il pogo è inevitabile.
Come già detto prima il riff del chitarrista è tanto semplice quanto seducente, contornato da un ottimo groove del batterista che insieme alle fucilate sparate a ripetizione dal basso spingono il pubblico al massacro.
I Lapida sono spinti dalla tricuspide Thrashiana, ma nella quale non si identificano affatto e si autodefiniscono Trash, senza la famosa H tra la T iniziale e il resto della parola: attrito sonoro alla veemenza del termine stesso.
A ribadire questo concetto ci aiuta Resistencia, II pezzo della demo, in cui neanche qui si sprecano più di tanto musicalmente: l’assolo è sobrio proprio come il riff, ma non per questo la scartiamo anzi, un pezzo molto particolare, caratterizzato dalla velocità del ritornello e dalla lingua spagnola con cui è esposto. Canzone in cui troviamo l’impegno sociale del gruppo, che più di uno schiaffo educativo, esso infligge una vera e propria mazzata all’ignava indifferenza sociale di fronte al “demone” del capitalismo: "Hate,Love, Mixed in one fucking barrel of Oil".
Trash is dead è il pezzo che più si distingue tra gli altri per originalità e varietà. Stesso discorso non lo si può fare per la tecnica, anzi è sempre lo stesso. Non è di certo un gruppo che si caratterizza per lo “shredding”, ma alternano più riff e più parti dando vita ad un ottimo pezzo.
Beh una cosa è certa, i Lapida ci insegnano che, spesso e volentieri, non è la tecnica la cosa più importante, ma il desiderio di tirar fuori tutto ciò che si ha dentro nel modo più violento possibile e trasformare le urla e i pianti sofferenti delle persone in “power chords” distorti.
Concludo affermando, con stima nei loro confronti, che: se i Lapida avessero inciso già un cd farebbe sicuramente parte della mia discografia personale.

Tracklist:
1. Fight
2. Resistencia
3. Trash is dead

Recensore: Alessandro De Fronzo
Voto: 8,5/10
Contatti: http://www.myspace.com/lapidatrashmetalband

11/06/09

Stormlash (Ita) - Lash it out

Band: Stormlash
Titolo: Lash It Out
Nazionalità: Italiana
Anno: 2009
Produzione: Autoproduzione


Buon Lavoro per gli Stormlash, i 4 thrashers lombardi alle prese con la loro prima demo registrata in tempi record: 5 mesi per l’esattezza bastati a concepire Lash it out!, un lavoro che può sembrare all’apparenza prematuro, a causa di parecchie sbavature, ma se ascoltato per bene sorprenderebbe anche i più critici dei critici. Capaci di afferrarti per le spalle e gettarti di peso nei favolosi anni ’80, quando i ruggiti dei colossi della Bay Area risuonavano per tutti gli States, questi ragazzotti dall’idee chiare sembrano non aver accusato assolutamente gli ultimi 20 anni, scansando abilmente la dolce tentazione dei black album che sistematicamente diedero fine ad un’era.
Beh,ovviamente da rivederlo un po’ in tutte le sue sessioni: da quella ritmica un po’ impacciata e sporca a quella vocale un po’ straziata frutto della poca esperienza.
La loro creatura si apre con un melodioso intro: Glare From The Ashes, la prefazione, l’otturazione semiotica fra la terra e il cielo, ”L’attenti” del generale ai suoi soldati prima di scatenare il massacro; ed ecco nella grazia iniziale che ti salta in faccia il primo pezzo della demo Thrashicide: un vero e proprio inno al Thrash Metal, dedito a ingraziarsi gli dèi dell’olimpo metallico. I Lord del Metal, però, non sarebbero molto entusiasti del pezzo in quanto, nonostante il gran cuore messo nella composizione, subito salta all’orecchio le imperfezione facilmente percettibili dai continui lamenti della parte solista del tutto in disaccordo con la sessione ritmica abbastanza scoordinata soprattutto nell’uso della doppia cassa.
Dopo l’esordio poco brillante i 4 giovani thrashers si rifanno con Stormlash, pezzo omonimo, che racchiude l’essenza del gruppo,una frustata ribelle alla crepuscolare schematicità sociale, tessa su una serie di regole, che violentemente vengono infrante dal riff iniziale e dai forti controtempi, a cui susseguono svariati assoli di chitarra veloci e poco raffinati. Proprio per ribadire la devozione al genere.
Segue l’articolata e introspettiva Checkmate of Fate, verticosa e spezzata canzone che mette a dura prova le ginocchia del batterista, che subito dopo il riff iniziale, innalza con il doppio pedale un muro sonoro, preso a picconate, dalla voce cattiva del cantante che nel frattempo narra l’inesorabile soggezione dell’uomo, abbandonato al destino nel suo incessante senso di inettitudine, schiavo del paradosso della veloce staticità temporale.
Infatti il pezzo rude e furioso si trasforma nel mezzo in una dolce power ballad che purtroppo sono costretto, mio malgrado, a criticare in quanto il paragone (ovviamente eretico) con la famosa Fade to Black dei Metallica è inevitabile: l’assolo è praticamente la copia spiccicata del primo della famosa canzone, solo molto più lento e sporco; per non parlare dell’arpeggio di sottofondo e quasi tutto ciò che viene dopo.
Beh nulla da dire sulla canzone dopo Rushin' The Crown che riprende un po’ la filosofia ostile nei confronti della vita in continuo supplizio e dell’uomo abitante, da loro definito: “Kingdom of torment...empire of shame….”.
In fine c’è la canzone che preferisco Hall of the Dead più leggera rispetto alle altre ma in un continuo crescendo verso quello che già annunciato dal titolo è “la sala dei morti” dove questi ormai rassegnati si uniscono in una giostra di dolore. E’ in questo pezzo che il bassista fin ora un po’ timido da il meglio di se in sintonia col collega alla ritmica legando al nastro la buona opera di tutto il gruppo.
Credo personalmente che anche se le idee non mancano e i lavori siano abbastanza buoni bisognerebbe un po’ rivedere tutti i pezzi ma i 4 cavalieri lombardi hanno centrato perfettamente il loro intento nel cercare di regalarci un po’ di sano e, purtroppo, nostalgico Thrash Metal anni ’80!

Tracklist:
1. Glare From The Ashes – Thrashicide
2. Stormlash
3. Checkmate of fate
4. Rushin' The Crown
5. Hall Of The Dead

Recensore: Alessandro De Fronzo - nibio1988@hotmail.it
Voto: 6/10
Contatti: http://www.myspace.com/stormlash

07/06/09

COMPILATION: Le bands partecipanti!

Alla fine, siamo riusciti a determinare la rosa di 16 bands che parteciperanno alla prima edizione di Italian Thrash Universe!

Voglio innanzitutto spiegare che si è arrivati a questi nomi attraverso la media matematica avuta con i voti dei giurati. Data questa dovuta spiegazione, ecco le bands che parteciperanno, in rigoroso ordine alfabetico:

ANCIENT DOME - Tyrants
CIEMENTIFICIO - Macedonia d'Interiora Bovine
COCAINE COWBOYS - Arrive, Raise Hell & Leave
DEVASTATOR - No Scout? Yes, Party!
ENEMYNSIDE - N.B.T. (No Blank Theory)
MG66 - To the Core... (Hate You!)
MOTAM DS - Fiesta
NAMELESS CRIME - Tested
S.L.U.G.S. - Haemorrage
S.R.L. - Melma
SUBHUMAN - Nata Troia
SUBLIMHATE - Only One Man
T-MULE - Line of Persecution
UNKNOWN - Flames Over The Confederacy
URANIUM 235 - Repulsion for the Present
WITHATE - Inner Prowler


La copertina sarà adopera dell'amico Marcello Rispo.

Pezzi, info sheets, copertina e quant'altro, saranno presto disponibili qui su http://thrashuniverse.blogspot.com e su www.myspace.com/thrashuniverse

Conteremo anche sulvostro buon vecchio passaparola ;)

Thrash on!

T.U. Staff