31/03/09

Toxic Holocaust (U.S.A.) - An Overdose of Death...

Band: Toxic Holocaust
Titolo: An Overdose of Death...
Nazionalità: Americana
Anno: 2008
Produzione: Relapse Records

Dopo tanti anni nei quali i Toxic Holocaust sono stati una one man band, col solo Joel Grind ad occuparsi di tutto (e pure di più), arriva il momento anche per i loro di divenire una band a tutti gli effetti. Anche se non proprio durante le registrazioni di An Overdose of Death..., terzo studio album della band di Portland. L'entrata di Philthy Gnaast (basso) ed Al Positions (batteria) è postuma la registrazione di questo lavoro, uscito nel 2008 ed edito da Relapse Records. A dare una mano a Joel in questa fatica, comunque, abbiamo un batterista non da poco: Donny Paycheck degli Zeke.
Produzione leggermente più pulita rispetto al passato: questa l'unica sostanziale differenza rispetto ai precedenti lavori già recensiti; per il resto c'è solo il classico Thrash/Black divenuto un marchio di fabbrica per i Toxic Holocaust, il segno distinguibile che quel dato pezzo, quel dato album è il loro.
Gli ossessivi ritmi punkeggianti ancora una volta sono il tappeto per la malsana voce di Joel, che ancora sputa tutto il suo odio con una naturalezza semplicissima, dando vita ad un buon lavoro, cosa ormai divenuta una consuetudine da queste parti, a quanto pare.
Possiamo notare la presenza di 3-4 pezzi che possono benissimo reggere il confronto con i migliori pezzi delle passate uscite: mi riferisco alla doppietta iniziale Wild Dogs + Nuke the Cross, a Feedback, Blood And Distortion ed a Gravelord. C'è poi una riedizione del grande classico dei Toxic Holocaust: War is Hell, riarrangiata per l'occasione e resa comunque ferale, anche se meno rapida rispetto a quella che possiamo ascoltare in Evil Never Dies (il cui fascino rimane assolutamente unico).
I Toxic Holocaust quindi abbandonano quelli che son stati i propri lidi per tanti anni: Joel Grind si accompagna definitivamente ad altri musicisti, non si sente più tutto quel riverbero nelle parti vocali, la produzione si è fatta più pulita. A molti potrà anche piacere (ed il risultato in An Overdose of Death... è decisamente buono), ma per quanto mi riguarda, preferivo nettamente la versione più grezza dei TH.

Tracklist:
1. Wild Dogs
2. Nuke the Cross
3. Endless Armageddon
4. Future Shock
5. War Game
6. In the Name of Science
7. March from Hell
8. Gravelord
9. War is Hell
10. The Lord of the Wasteland
11. Feedback, Blood and Distortion
12. Death from Above
13. City of a Million Graves

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 6,5/10
Contatti: http://www.myspace.com/toxicholocaust

30/03/09

Toxic Holocaust (U.S.A.) - Hell on Earth

Band: Toxic Holocaust
Titolo: Hell on Earth
Nazionalità: Americana
Anno: 2005
Produzione: Nuclear War Now!

Passano due anni dal grandioso Evil Never Dies ed ecco che torna alla carica Joel Grind coi suoi Toxic Holocaust! Ancora una volta senza componenti, totalmente da solo, Joel si misura di nuovo sulla lunga distanza per undici pezzi di Thrash/Black in pieno stile Sodom.
Casa discografica a parte (Hell on Earth è edito da Nuclear War Now!), non è cambiato perfettamente nulla dal disco predecessore. Per cui, Joel Grind all'assalto per meno di mezz'ora fra blasfemia, inni guerreggianti ed il suo inconfondibile sound Punk. Manca forse quel pezzo che ti si marchia in mente dalla primissima nota, come è accaduto, ad esempio, con War is Hell su Evil Never Dies. Nonostante ciò, pezzi buoni ci sono eccome anche qui, già a partire dalla splendida (suonata!!) e dalla seguente IntroMetallic Crucifixion. Send Them to Hell è il classico pezzo, invece, il cui chorus è destinato ad essere urlato a squarciagola da quanti, fortunati, potranno essere agli show della marcia band statunitense. Stessa cosa dicasi per la title-track, che conclude l'album e che ha un ospite d'eccezione: il solo di chitarra è suonato da Bobby Steele, ex Misfits.
Ottimi di nuovo quindi i Toxic Holocaust, nonostante un piccolo passo indietro rispetto l'album precedente. Ma come ho avuto già modo di scrivere, quello è per me inarrivabile. Hell on Earth è comunque un gran bel disco,consigliato alle stesse persone della recensione precedente.
It's Hell on Earth.

Tracklist:
1. Intro
2. Metallic Crucifixion
3. Arise from the Cemetery
4. Send Them to Hell
5. Thrashing Death
6. Burn
7. Death Camp
8. Never Stop the Massacre
9. Time to Die
10. Ready to Fight
11. Hell on Earth

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 8/10
Contatti: http://www.myspace.com/toxicholocaust

Toxic Holocaust (U.S.A.) - Evil Never Dies

Band: Toxic Holocaust
Titolo: Evil Never Dies
Nazionalità: Americana
Anno: 2003
Produzione: Witches Brew

Sapete cosa vuol dire sporcizia sonora? No? Allora non avete mai ascoltato i Toxic Holocaust! La one man band (fino al 2008) formata dal solo Joel Grind è l'emblema, a mio avviso, del Thrash/Black più rozzo, sporco ed intransigente.
Non c'è il minimo accenno di melodia, zero tecnica: solo Joel con i suoi strumenti, la sua voce gracchiante ed un sound Punk senza particolari fronzoli. Evil Never Dies rappresenta il primo album (almeno da solista, visto che già c'erano stati gli split album con Orichinki e Hellacaust) per il buon Joel, coadiuvato dalla Witches Brew, che a quanto pare ha deciso (a ragione) di puntare su questo eclettico musicista.
Neanche a dirlo, in quest'album abbiamo dei veri e propri cavalli di battaglia per quel che riguarda i Toxic Holocaust. Pezzi come War is Hell, Enemy of Jesus, Exxxecutioner, 666, Summon the Beast, Demise... tutto lascia intendere quali siano le tematiche affrontate da Joel (che, se non l'avete capito, vertono sopratutto su Guerra e Anticlericaresimo nudo e crudo). Non sono da meno Deathmaster e Metal Attack, ennesimi pezzi costruiti per raggiungere un unico scopo: fare casino.
Evil Never Dies rappresenta, a mio avviso, un punto altissimo inarrivabile della discografia dei Toxic Holocaust, seppure questo disco sia stato seguito da altri due ottimi album (e parlo solo degli album, non dell'infinità di Split): Hell on Earth ed il recente An Overdose of Death..., nel quale i Toxic Holocaust hanno finito d'essere una one man band per divenire un gruppo vero e proprio. Ma di questo ne parleremo a tempo debito.
Disprezzate il Metalcore? Le produzioni cristalline che pompano al massimo ogni singolo strumento vi smosciano il cazzo? Siete stanchi di fighettini che fanno la voce da cattivone? Fate vostro Evil Never Dies e la vita vi sorriderà: non c'è niente di tutto quello qui dentro: solo Male messo in musica.

Tracklist:
1. Evil Never Dies
2. War is Hell
3. Enemy of Jesus
4. Damned to Fire
5. Exxxecutioner
6. 666
7. Summon the Beast
8. Demise
9. Warfare
10. Dead to the World
11. Fallout
12. Atomik Destruktor
13. Deathmaster
14. Metal Attack
15. Created to Kill

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 9/10
Contatti: http://www.myspace.com/toxicholocaust

28/03/09

Bonded By Blood (U.S.A.) - Feed The Beast

Band: Bonded By Blood
Titolo: Feed The Beast
Nazionalità: Americana
Anno: 2008
Produzione: Earache

Devo fare mea culpa. Devo farlo per essermi perso sino ad ora questi cinque ragazzi californiani. E per non essere andato a Roma (al Sinister Noise) per il concerto che vedeva impegnati i Bonded By Blood con gli irlandesi Gama Bomb.
Proprio ai Gama Bomb ci si può riferire per far capire cosa suonano i BBB, arrivati con Feed The Beast al primo album, dopo il demo Four Pints of Blood e l'EP Extinguish The Weak. Thrash/Crossover della vecchia scuola, con influenze, dunque, che vanno da Nuclear Assault a D.R.I., passando per i Vio-lence. Insomma, un'altra band che si butta a capofitto nel revival di questo genere, così come i già nominati Gama Bomb e i Municipal Waste.
Non c'è da prender male queste parole però. A differenza del Metalcore, dove ogni nuova band (nonostante le vagonate e vagonate di gruppi già esistenti) è, a mio parere, solo un male, in questa particolare frangia Old School del Thrash ogni band è linfa vitale. Ed i Bonded By Blood sono l'ennesima riprova.
Feed The Beast si presenta come un unico blocco da moshpit di poco più di 40 minuti: dodici pezzi rapidi (per esecuzione), con una sezione ritmica frenetica, coadiuvata dall'ottimo riffing-work di Alex Lee e Juan Boogie. Come da copione anche la voce di Jose "Aladdin" Barrales, urlata, per certi versi sgraziata: ma fa parte del background Punk del genere, no? L'iniziale Immortal Life risulta anche essere la traccia più convincente dell'album, con comunque tutto il resto che si attesta decisamente sopra la media (vedasi la title-track, The Evil Within e Self Immolation). Come non parlare, poi di Theme From Teenage Mutant Ninja Turtles? Chi di voi (almeno quelli della mia età o giù di lì) non ricorda il cartone animato delle Tartarughe Ninja? Andiamo, su..!!! C'è, comunque, anche un'edizione limitata di Feed The Beast, con un altro cd in cui sono presenti altri due pezzi: Severe Violation ed Unusual Punishment.
Fortunatamente, dunque, son riuscito a procurarmi qualcosa dei Bonded By Blood; e fra questi il loro debut album Feed The Beast. Un disco consigliato, manco a dirlo, agli amanti di Nuclear Assault e compagnia bella.

Tracklist:
1. Immortal Life
2. Feed The Beast
3. Psychotic Pulse
4. Necropsy
5. Mind Pollution
6. Another Disease
7. The Evil Within
8. Tormenting Voices
9. Civil Servant
10. Self Immolation
11. Vengeance
12. Theme From Teenage Mutant Ninja Turtles
13. Severe Violation*
14. Unusual Punishment*

*Bonus tracks dall'Edizione Limitata del CD

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 8,5/10
Contatti: www.myspace.com/bondedbyblood

26/03/09

Testament (U.S.A.) - The Gathering

Band: Testament
Titolo: The Gathering
Nazionalità: Americana
Anno: 1999
Produzione: Spitfire

Altro giro, altra corsa, altra recensione di un disco il cui voto, alla fine, sarà n.g. (non giudicabile). Questo non perchè il disco in questione fa talmente schifo da non poter essere giudicato, ma semplicemente perchè si sta parlando sostanzialmente di un capolavoro, per il quale un voto da 1 a 10 è in pratica riduttivo.
Anno Domini 1999, a due anni dall'incazzatissimo Demonic, nel quale i Testament misero tutta la loro rabbia dopo molte beghe con la casa discografica, la band di Oakland torna con una Line-Up che sa tanto di All Stars: ai soliti Chuck Billy (voce) ed Eric Petersson (chitarra), abbiamo nomi altisonanti a completare la formazione, ossia Dave Lombardo (batteria), James Murphy (chitarra) e Steve DiGiorgio (basso). Sospetto che questi signori non hanno assolutamente bisogno di presentazioni (e se non li conoscete chiudete immediatamente il browser, che non siete degni di star qui).
Il risultato di questa unione è un concentrato di 42 minuti e 37 secondi, intitolato The Gathering. Quanto sia assurdamente stupendo questo cd lo si capisce dalle prime note dell'opener, D.N.R. (Do Not Resuscitate), da subito diventato un cavallo di battaglia (se non IL cavallo di battaglia) per la band capitanata dal gigantesco Nativo Americano. Oltre che una potenza (marchio di fabbrica dei Testament) incredibilmente ampliata (e te credo!), si può ascoltare in toto la classe di questi 5 mostri sacri. E non è che è finita qui eh? Anzi, tutt'altro. Date un'ascoltata più attenta a pezzi come Down for Life, o Eyes of Wrath, o ancora Careful What You Wish For, per non parlare di True Believer. No dico, scherziamo? E' umanamente impossibile che una mente umana possa non solo suonare, ma anche solo concepire dei pezzi simili. "Sua Maestà Il Batterista Estremo" Dave Lombardo macina sulle pelli con la stessa roboante potenza di un rullo compressore, coadiuvato da uno Steve DiGiorgio in stato di grazia; il riffing-work della coppia Murphy-Petersson è incessante, vario, mai scontato, con parti solistiche da pippa a quattro mani (passatemi il termine).
Con una formazione simile, con musicisti di tale calibro, non poteva che uscire fuori un disco che potesse entrare nella storia del Thrash. The Gathering è un disco che mette d'accordo tutti, senz'ombra di dubbio: un album che è il concentrato vero e proprio di violenza, tecnica e, sì, classe. Un disco che va a piazzarsi di diritto fra i migliori cinque del genere.

Tracklist:
1. D.N.R. (Do Not Resuscitate)
2. Down for Life
3. Eyes of Wrath
4. True Believer
5. 3 Days in Darkness
6. Legions of the Dead
7. Careful What You Wish For
8. Riding the Snake
9. Allegiance
10. Sewn Shut Eyes
11. Fall of Sipledome

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: n.g.
Contatti: www.testamentlegions.com

25/03/09

Metallica (U.S.A.) - Kill'em All

Band: Metallica
Titolo: Kill'em All
Nazionalità: Americana
Anno: 1983
Produzione: Megaforce Records

Come prima recensione su Thrash Universe non poteva esserci di meglio. Il disco col quale è cominciato tutto ormai 26 anni fa. Era infatti il 1983 quando quattro giovanissimi ragazzi di San Francisco fecero uscire, dopo una miriade di Demo (ben 5 nel 1982 ed altri 2 nel 1983), il loro debut album. Quei quattro giovanotti si chiamavano James Hetfield, Kirk Hammett, Lars Ulrich e Cliff Burton: ma da allora il Mondo li conobbe come una sola entità, i Metallica.
Kill'em All rappresenta il punto d'inizio del Thrash Metal, lo spartiacque definitivo fra il metal classico di quei tempi (praticamente possiam dire che c'era solo quello) ed un nuovo genere che, in breve, sarebbe diventato il più amato ed il più seguito. Velocizzando il sound, rendendolo sporco, unendo il Punk/Hardcore al Metal, i Metallica furono i capostipiti del genere (insieme gli Slayer che quello stesso anno fecero uscire Show No Mercy.
Mi sembra quasi inutile fare una recensione track by track di Kill'em All: non credo esista al mondo persona che non conosca una tale pietra miliare. Da Hit The Lights all'inno Metal Militia, passando per l'autocelebrativa The Four Horsemen, da cui i 'Tallica presero poi il soprannome, Whiplash, No Remorse, la leggendaria Seek And Destroy.. Non esiste una singola nota di quest'album che non sia letteralmente passata alla storia.
Chissà se in quel garage dove quei ragazzi provavano, si pensava che un giorno non molto lontano quella band sarebbe diventata la più influente, al pari degli Iron Maiden, dell'intera storia del Metal. Fatto sta che Kill'em All è LA storia del Thrash Metal, l'Alpha e l'Omega, l'anno 0, la supernova. L'inizio della leggenda.
"The Horsemen are drawing nearer/On the leather steeds they ride/They have come to take your life./On through the dead of night/With the four horsemen ride/Or choose your fate and die"

Traklist:
1. Hit the Lights
2. The Four Horsemen
3. Motorbreath
4. Jump in the Fire
5. (Anesthesia) Pulling Teeth
6. Whiplash
7. Phantom Lord
8. No Remorse
9. Seek And Destroy
10. Metal Miltia

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: n.g.
Contatti: www.metallica.com

Let's start

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