27/04/09

Sodom (Ger) - Agent Orange

Band: Sodom
Titolo: Agent Orange
Nazionalità: Tedesca
Anno: 1989
Produzione: Steamhammer/SPV

CAPOLAVORO. Né più né meno! Non siamo di fronte a un disco tecnicamente elevato, non siamo di fronte a velocità pazzesche, ma siamo di fronte a un disco che ogni metallaro, e più specificamente, ogni thrasher deve avere. Qui mi potrei fermare, perchè un thrasher che non conosce questo disco, mi spiace ma non può definirsi tale. Agent Orange è alla base dei migliori 5 dischi che la scena thrash teutonica abbia mai sfornato.
Datato fine anni 80 (1989) l'abum si aggira intorno ai 40 minuti di durata con 9 tracce presenti, una più bella dell'altra. Si va dal ritmo più scandito della hit Remember The Fallen alla motorheadiana Ausgebombt. Dietro le pelli il compianto Chris Witchhunter, dall'inizio alla fine del disco martella la batteria come un ossesso, lasciando solo a tratti momenti per ritirare il fianco. Tom Angelripper urla tutta la sua cattiveria dietro a quel microfono da cui fa uscire disprezzo per tutto e tutti mentre è Frank Blackfire alla chitarra a completare la line up con un più che egregio lavoro di chitarra che sciorina assoli uno dietro l'altro.
Per concludere, io non so se questo è il migliore disco in assoluto dei Sodom, ma è sicuramente uno degli album capostipite di un genere! IMPERDIBILE.

Tracklist:
1. Agent Orange
2. Tired And Red
3. Incest
4. Remember The Fallen
5. Magic Dragon
6. Exhibition Bout
7. Ausgebombt
8. Baptism Of Fire
9. Don’t Walk Away

Recensore: Angelripper - fedefalk10@hotmail.com
Voto: 8/10
Contatti: http://sodomized.info/

22/04/09

AA. VV (U.S.A./Jpn/Ing) - Anglican Scrape Attic

Band: Hirax, The Execute, Lip Cream, Concrete Sox, Sacrilege
Titolo: Anglican Scrape Attic
Nazionalità: Americana, Giapponese, Giapponese, Inglese, Inglese
Anno: 1985
Produzione: Autoprodotto

Split a 5 questo Anglican Scrape Attic, second step del viaggio attraverso la discografia degli americani Hirax. Split a dir poco multietnico, se si pensa che a far compagnia alla band statunitense ci sono i giapponesi The Execute e Lip Cream, e gli inglesi Concrete Sox e Sacrilege.
Manco a dirlo, la produzione è di quella della vecchia scuola (e non ci si dovrebbe sorprendere, dato che il cd è datato 1985): per cui suoni bassi e chitarre zanzarose sono il light motive di Anglican Scrape Attic.
Il primo pezzo è proprio degli Hirax, presenti con Destruction And Terror, che sarà presente nel disco d'esordio dell'act americano, Raging Violence. Il sound è quello che abbiamo potuto scoprire col demo d'esordio: Thrash/Speed/Crossover con quel leggero tocco di NWOBHM. Dagli States ci si sposta nel paese del Sol Levante. In primis con i The Execute, presenti con Your Eyes: come sonorità, bene o male ci si avvicina alla proposta degli Hirax. Seguono poi i Lip Cream con Top Fight, altra band Thrash/Speed: riff sparati a velocità allucinanti e sezione ritmica rapida e ferale.. bel lavoro! At least, dal Giappone si vola in Inghilterra col Crust punkeggiante di Concrete Sox (una specie di Sex Pistols forse più incazzati), con Eminent Scum, ed il Thrash nudo e crudo dei Sacrilege, divenuti in seguito una band Doom, con Blood Run.
Split a mio avviso solo per collezionisti questo: la proposta è decisamente TROPPO Old School per molti, anche per chi è avvezzo a tali sonorità. Merito va dato a chi ha organizzato questa cosa, però, soprattutto per la lungimiranza di mettere insieme tre culture decisamente lontane da loro, accomunate da un unico filo conduttore: il Thrash.

Tracklist:
1. Hirax - Destruction and Terror
2. The Execute - Your Eyes
3. Lip Cream - Top Fight
4. Concrete Sox - Eminent Scum
5. Sacrilege - Blood Run

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 5,5/10
Contatti: http://www.myspace.com/hirax - http://www.myspace.com/vic_sox - http://www.myspace.com/uksacrilege

21/04/09

Pitiful Reign (Ing) - Visual Violence

Band: Pitiful Reign
Titolo: Visual Violence
Nazionalità: Inglese
Anno: 2008
Produzione: Punishment18 Records

Esordio discografico in pompa magna quello dei Pitiful Reign, quintetto inglese attivo già dal 2003.
Forti di una copertina disegnata dal sommo Repka (tornato più in forma e produttivo che mai) e di nomi GROSSI alla produzione (ma di questo parleremo più tardi) il tutto strapubblicizzato su internet tanto che io stesso li ho conosciuti tramite myspace.
Dischettino con un primo impatto niente male, l'attitudine dei "numero componenti" è thrash al 100% e riporta in vita sonorità che all'orecchio dei più affezionati non risulteranno proprio nuove (la lista dei gruppi che salteranno in mente sarà pressochè infinita) il tutto fatto con uno stile discreto.
Sonorità che si mantengono su ritmi veloci ma non impossibili da seguire, questa risulta essere una scelta azzeccata in quanto permette alla band di distinguersi da gli innumerevoli altri gruppi che oggi invadono la scena Thrash e che in alcuni casi tendono all'eccesso di velocità (particolare che non sempre è un difetto).
Tutto molto gradevole, dal riffing alla sessione ritmica passando per le linee vocali, nonostante tutto però le canzoni sembrano mancare di qualcosa e tendono a non lasciare il segno, almeno per la parte iniziale…
Eh si perché in ogni cosa c’è l’eccezione che conferma la regola ed in questo caso la parte del leone la gioca il binomio Push to Prime e Thrash,Boobs & Zombies (che tanto ricordano gli irlandesi Gama Bomb), due veri calci nelle palle con rincorsa annessa che danno il brusco risveglio dopo una mezz’ora di “concentrazione” da "ma sto disco quando comincia a menare come si deve?".
Riallacciandomi all’inizio di questa recensione vado a specificare quella che, secondo me, è la vera pecca di questo disco: la tanto pubblicizzata produzione.
Per intenderci, anche io avrei strillato ai quattro venti se avessi potuto collaborare con un personaggio simile… eh si perché dietro a questo dischettino c'è lo zampino di uno degli artisti più chiacchierati della scena metal, quello Steve di Giorgio da molti osannato per i suoi trascorsi in band di cui nemmeno faccio i nomi (se non li sapete cambiate sito ed andate su quello di x-factor :D) ma che da altri viene tacciato di "mercenarismo" proprio per l’eccesso in questa sua tendenza (personalmente ritengo che siano scelte e che più ho l’occasione di sentirlo e più godo!!!)
In questo caso il nostro beniamino posa il suo bel Fretless e si mette a giocare con le mille levette e lucine comodamente seduto sulla sua poltroncina, peccato però che la sensazione che si ha è quella di un artista con un concetto un po’ egoistico di “DISCO”. Il basso si veste da protagonista ma risulta eccessivamente evidenziato e sottolineato , fattore che, mentre all'inizio può sembrare una trovata discreta, alla lunga penalizza un lavoro che tutto sommato poteva stare di parecchio sopra la sufficienza.
Doppio consiglio conclusivo: a Steve di Giorgio un maggior equilibrio nel lavoro di produttore ed alla band quello di costruirsi una personalità più forte e soprattutto più “intima” che li porti a non doversi nascondere dietro a nomi eclatanti così com’è stato per Visual Violence (che risulta comunque essere un buon disco) ed a tirare fuori tanta grinta da farci rompere il collo. Rimandati alla prossima.
Citazione : "Dive, into the pit without regret for where you land,
Dive, into the pit over and over again” (D.I.V.E.)

Tracklist:
1. Visual Violence
2. Human Coleslaw
3. D.I.V.E.
4. Fatality
5. Malevolence of the Butcher
6. Rapid Deployment
7. Pushed to Prime
8. Thrash, Boobs and Zombies

Recensore: Fabio "rfh" Schiavitelli
Voto: 6,5/10
Contatti: http://www.pitifulreign.co.uk/

Hirax (U.S.A.) - Demo 1984

Band: Hirax
Titolo: Demo 1984
Nazionalità: Americana
Anno: 1984
Produzione: Autoprodotto

Siete amanti, oggi come oggi, delle sonorità di Municipal Waste, Gama Bomb e delle bands Thrash/Crossover che stanno sostanzialmente dominando la scena Thrash? Siete cresciuti godendo dell'ascolto di Nuclear Assault, D.R.I. e compagnia crossovereggiante? Beh, c'è una sola band che in pratica dovete ringraziare: gli Hirax.
Questa band statunitense, infatti, è da considerarsi come la capostipite di questo genere, la prima che si sia cimentata in questo particolare modo d'intendere il Thrash Metal. Questo loro Demo 1984 è la loro primissima fatica, una demo-tape (rarissima) di 4 pezzi, in cui è possibile ritrovare, oltre ai classici elementi che potete riscontrare nelle band citate poco più su, ancora una certa influenza della NWOBHM: sarà forse per il timbro vocale o per alcune soluzioni nel guitar working, ma qualcosa dei primissimi Iron Maiden c'è e si sente tutto.
Quattro pezzi dunque, come detto, per un totale di poco più di 10 minuti nei quali gli Hirax, forse inconsapevolmente, sono in pratica entrati nella storia, divenendo i padri fondatori del Thrash/Crossover. La traccia più lunga è la conclusiva Believe In the King (poco più di 3 minuti) ed è anche quella dove più che nelle altre si sente la forte inluenza del Metal classico britannico: diciamo pure che se questa song fosse uscita da uno qualsiasi dei primi lavori Maideniani nessuno avrebbe gridato allo scandalo. E' cmq la doppietta iniziale, Born in the Streets - Battle Cry, che rappresenta, a mio avviso, il meglio in questo lavoro, con Stand and be Counted che si attesta un gradino sotto insieme alla già citata traccia conclusiva.
Inutile dire che questa band è fortemente consigliata agli amanti delle band nominate nel cappello iniziale. Senza dimenticare però che anche gli amanti dell'Heavy classico troveranno punti che potranno piacer loro non poco. Gli Hirax cominciarono nel 1984 un percorso nuovo, che da allora non si è mai interrotto: 25 anni di carriera, vorranno pur sempre dire qualcosa, no?

Tracklist:
1. Born in the Streets
2. Battle Cry
3. Stand and be Counted
4. Believe in the King

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 7/10
Contatti: http://www.myspace.com/hirax

20/04/09

Maelstrom (Ita) - Bang In Your Ears

Band: Maelstrom
Titolo: Bang In Your Ears
Nazionalità: Italiana
Anno: 2007
Produzione: Autoprodotto

Che mazzata! E’ raro ascoltare un massacro sonoro del genere al giorno d’oggi, soprattutto se si parla di un album di fottuto Thrash Metal di stampo ottantiano fatto bene, e sopratutto se si parla di un gruppo italiano attivo da alcuni anni, ora al debutto, e non di una qualche vecchia leggenda della Bay Area. Perchè ormai è più facile e comodo suonare robetta melodica e di facile ascolto, per compiacere i tredicenni che chiedono i soldi ai genitori per comprare i loro album “metal” preferiti, piuttosto che rifarsi, sia col look che soprattutto con l’attitudine e il suono, ad un fenomeno stagionato ma non per questo da buttar via,anzi.
E i Maelstrom questo lo sanno, suonando solo ciò che gli piace e che sanno far meglio, ovvero pura violenza Thrash Metal! Questo Bang in your ears si rifà a questo genere fin dalla copertina, scarna e rozza ,senza fronzoli, fino ovviamente alla musica, ottima e senza compromessi. La sezione ritmica,a opera di Francesco “Warmachine” (batteria) e Manuel “Crazy Fox” trita tutto e tutti, senza lasciare un attimo di tregua, coadiuvati dalla pulita voce (per così dire) e dalle taglienti chitarre di Roberto “Shotgun”, accoppiando riff e solos al fulmicotone e testi secondo tradizione, in questo ottimo debutto composto da 10 sparatissime canzoni, e raggiungendo l’apice con il pezzo più bello del lotto, una nostalgica dichiarazione d’intenti, To thrash is our duty!!, dal refrain impossibile da non cantare, e infatti molto apprezzata durante le loro devastanti esibizioni live. I Maelstrom sono una delle tante perle nascoste nell’underground italiano, portatori di un credo per molti morto, ma vivo nel cuore di chiunque adori la scena ottantiana, e gruppi come Slayer, Metallica, Megadeth, Testament e compagnia thrasheggiante…da ascoltare assolutamente.

Tracklist:
01. Death's back among us
02. Headbangers
03. Caged by metal
04. Circuit of madness
05. On or off?
06. Save you
07. Writhing of the mind
08. Bloodbath
09. MaelstroM
10. To thrash is our duty!!

Recensore: Angelripper - fedefalk10@hotmail.com
Voto: 7/10
Contatti: www.myspace.com/maelstromthrash

Metallica (U.S.A.) - Master of Puppets

Band: Metallica
Titolo Master of Puppets
Nazionalità: Americana
Anno: 1986
Produzione: Elektra

Avevo poco meno di 10 anni quando, a casa di un amico, dalla camera del fratello mi giunsero alle orecchie delle note che mi colpirono subito. Fu quell'attimo di curiosità a cambiarmi la vita, avvicinandomi a quella che tutt'ora è la musica che ascolto. La prima canzone Metal che abbia mai sentito in vita mia è presente in quello che fu il primo cd che abbia mai comprato. La canzone? Welcome Home (Sanitarium). Il cd? Che cazzo di domande sono? Master of Puppets dei Metallica.
Master of Puppets rappresenta, non solo per me, ma anche per moltissimi altri, il punto d'inizio: è senza la minima ombra di dubbio uno dei dischi che ha avvicinato più persone al nostro amato genere musicale. L'alchimia creata da Hetfield, Ulrich, Hammett e Burton in questo cd è un qualcosa che non si è mai ripetuta.
Dalle prime note di Battery fino all'ultima di Damage Inc., passando per Master of Puppets, The Thing That Should Not Be, Welcome Home (Sanitarium), Desposable Heroes e la strumentale Orion, si respira la Leggenda: un disco perfetto, sotto ogni minimo profilo.
E', come detto, Battery a dare il via ad una cavalcata di 54 minuti che rappresentano quello che è ritenuto da molti il punto più alto dell'intera scena Thrash Metal: e di cavalcata vera e propria si deve parlare con questo pezzo, grazie al suo maestoso incedere ed al (grandioso) lavoro di Ulrich dietro le pelli. Un attimo per prendere il respiro ed eccoci alla title-track: IL pezzo Thrash, al pari di Raining Blood degli Slayer. Quell'attacco iniziale, la fucilata che segue l'intro, la voce di Hetfield che inizia ad urlare "End of passion play, crumbling away/I'm the source of self-destruction", quel ritornello che puà essere definito solo con la parola STORIA: "Come crawling faster/Obey your Master/Your life burns faster/Obey your Master/Master/Master of puppets I'm pulling your strings/Twisting your mind and smashing your dreams/Blinded by me, you can't see a thing/Just call my name, 'cause I'll hear you scream/Master. Master/Just call my name, 'cause I'll hear you scream/Master. Master". E l'assolo, considerato il più bello della storia del Metal. Un attimo (beh attimo... più di 6 minuti) di calma (apparente) con The Thing That Should Not Be, col suo oscuro testo Lovecraftiano, le ritmiche cadenzate... Ed arrivano poi i brividi, il mio punto zero: Welcome Home (Sanitarium); la semi-ballad iniziale, la voce semi-pulita di Hetfield, l'arpeggio iniziale che a distanza di 20 anni ancora mi fa venire la pelle d'oca, la roboante parte finale: cosa vuoi di più dalla vita? E col cazzo che ti rispondo un Lucano. i Four Horsemen ci portano poi sui campi di battaglia con Desposable Heroes, il pezzo che forse meglio di tutti riesce a dar la sensazione di trovarsi inguerra, e con una frase che meglio fa capire cosa sono realmente i soldati: "I was born for dying". La tripletta finale porta via quasi 20 minuti: la granitica Leper Messiah, la lunghissima e sensazionale strumentale Orion ed a chiudere il disco Damage Inc.
Il Thrash Metal dei giacchetti di jeans pieni di toppe. Il Thrash Metal dei jeans aderenti e delle scarpe da ginnastica bianche. Il Thrash Metal in quello che è stato l'anno del terremoto, il 1986 (in quell'anno sono usciti anche Reign in Blood degli Slayer, ed un anno prima erano già arrivati Bonded By Blood degli Exodus e Spreading the Disease degli Anthrax). Master of Puppets è il Thrash Metal. Se non siete d'accordo o, ancora peggio, non conoscete quest'opera d'arte (cosa che coi metallini dell'ultim'ora cresciuti con i cazzoni mascherati che corrispondono al nome di slipzozz può accadere), andatevene a fanculo: non siete nemmeno meirtevoli di essere vivi.

Tracklist:
1. Battery
2. Master of Puppets
3. The Thing That Should Not Be
4. Welcome Home (Sanitarium)
5. Disposable Heroes
6. Leper Messiah
7. Orion
8. Damage Inc.

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: n.g.
Contatti: http://www.metallica.com/

Seal (Ita) - Prisoner of Life

Band: Seal
Titolo: Prisoner of Life
Nazionalità: Italiana
Anno: 2008
Produzione: Autoproduzione

I Seal vengono da Torino e nelle tre tracce del demo Prisoner of life propongono un thrash/death che a mio avviso ha molto poco di thrash e che paga dazio in primis ai Death, loro influenza ostentata, e in minor quantità a Slayer e Obituary. Le idee a sostegno dei pezzi non mancano e neanche la perizia tecnica dei 4 ragazzi, nonostante ogni tanto la voglia di strafare li induce a perdonabili errori, principalmente al batterista e alla chitarra solista consiglierei di andarci un po' meno con foga e di ragionare a volte, tanto i pezzi son buoni lo stesso!!
Il primo pezzo Suffering my Pain dimostra in toto le influenze dei 4 con dei giri che sembrano uscire dalla penna di un certo Chuck(r.i.p.) ma con delle lyrics che non corrispondono ai cliché del genere.. Andate sullo space e leggete i loro testi/commenti ai testi.. La seconda traccia Last Dream si fregia di parti più melodiche e di un riff di chitarra di facile memorizzazione che accompagna la voce nel refrain. L'ultima traccia è quella che da il nome al lavoro, ed è sicuramente la più ricca di cambi e con una sezione centrale dove spicca il secondo solo/riff, davvero molto ben strutturato, mentre il primo necessita di essere rivisto in quanto troppo frettoloso e sbavato. Buonissimo il lavoro del basso che in questa traccia si mette un po' in evidenza rispetto alle altre.
Alla fine dopo ripetuti ascolti concludo dicendo che non sto bocciando i Seal, anzi direi che son promossi sicuramente perché per essere un primo demo va più che bene. Ragazzi aggiustate un po' il tiro, lavorate ancora un po' sugli strumenti e su uno stile compositivo tutto vostro. Con questi tre accorgimenti il prossimo lavoro sarà sicuramente un bel passo avanti.

Tracklist:
1. Suffering my Pain
2. Last Dream
3. Prisoner of life

Recensore: AlexThrash - alexthrash@live.it
Voto: 6/10
Contatti: www.myspace.com/sealbandto

16/04/09

Nofuck (Ita) - Existenzminimum

Band: Nofuck
Titolo: Existenzminimum
Nazionalità: Italiana
Anno: 2007
Produzione: Autoprodotto

Attivi dall'ormai lontano 1997, i NoFuck hanno attraversato sicuramente un periodo travagliato a causa di sconvolgimenti in line up e altre cause interne al gruppo, ma tornano con una nuova linfa vitale a spaccare le casse dei nostri stereo con un full lenght di puro Thrash Metal, Existenzmimimum , datato 2007. Lo stile dei Nofuck mischia un Thrash sicuramente più moderno che prende spunto da band come Messhuggah, Pantera e Fear Factory, a un Thrash dichiaratamente anni '80, che vede negli Anthrax una grande forma di ispirazione.
L'impatto è notevole fin da subito, grazie a una produzione più che sufficiente e alle chitarre granitiche quanto serve per dare la giusta violenza alle songs. La sezione ritmica e il cantato, a volte in growl, a volte in chiaro, non sono da meno, e vanno cosi ad integrare quello che può essere sicuramente un album degno di essere ascoltato , non solo dagli amanti del genere ma anche e soprattutto da chi ama sonorità più moderne.

Tracklist:
1. Nofuck
2. Shattered Dreams
3. In Hail
4. Abstine
5. Tragedy
6. Australian Girl
7. Existenzminimum
8. Why Me?

Recensore: Angelripper - fedefalk10@hotmail.com
Voto: 7/10
Contatti: http://www.nofuck.it

05/04/09

Gama Bomb (Irl) - Citizen Brain

Band: Gama Bomb
Titolo: Citizen Brain
Nazionalità: Irlandese
Anno: 2008
Produzione: Earache Records

Cavalcando la nuova onda di Thrash (o New-Thrash, per i più fedeli), arrivano direttamente dalla terra della Guinness cinque ragazzotti cresciuti a pane e mosh: i Gama Bomb. Citizen Brain è il primo lavoro su larga distribuzione (preceduto da qualche demo e dal full length Survival of the Feastest del 2005) e da subito sembra voler attentare alla cervicale di chi lo ascolta, con una serie di riff che non danno spazio al respiro.
Tutto chiaro sin dall'inizio quindi. Ad aprire le danze (o il mosh?) Zombie Bloody Nightmare, con uno degli attacchi più Thrash degli ultimi anni: la traccia basta da sola a radere al suolo qualsiasi barlume di lucidità della mente del malcapitato ascoltatore. Si prosegue senza cali di ritmo per tutti i 38 minuti del disco, attraverso songs che risultano veri e propri inni agli anni '80. C'è spazio per citazioni a Robocop (OCP), Teenage Mutant Ninja Turtles (Return of the Technodrome) e Superman (In the Court of General Zod). Attenzione particolare suscita la coin-oniana (passatemi il neologismo) Final Fight, vero e proprio time warp per chi, come il sottoscritto, ha passato numerose ore della propria infanzia in sala giochi. Cito parte del testo e sfido i più grandicelli a non farsi scendere una lacrima:
"Cody, Mad Gear, Haggar, vangeful, slums
Uptown, subway, Hollywood, 2P, Axel
Sodom, Thrasher, katanas, barrel
Dynamite, burger"
In conclusione, il disco è senza dubbio una delle maggiori sorprese del 2008, magari non originale ma che presenta ottimi pezzi, una durata non eccessiva (15 tracce in 38 minuti) ed una produzione di buon livello, curata da Scott Atkins, che sembra voler dare l'effetto di una rasoiata ad ogni singolo passaggio (riuscendo pienamente nel suo intento).
Assolutamente consigliati sia su disc che dal vivo!!
N.B.: Il disco è stampato anche in edizione limitata, contenente un DVD "making of..."
Citazione: "It's time to thrash like it's 86" (Bullet Belt)

Tracklist:
1. Zombie Bloody Nightmare
2. Evil Voices
3. Final Fight
4. Time Crime
5. Global Warning
6. OCP
7. Hammer Slammer
8. Sentenced to thrash
9. Zombie Brew
10. Hell Trucker
11. Return of the Technodrome
12. Thrashoholic
13. In the Court of General Zod
14. Space Invaders
15. Bullet Belt

Recensore: Fabio "rfh" Schiavitelli
Voto: 8/10
Contatti: http://www.gamabomb.com

02/04/09

Violator (Bra) - Chemical Assault

Band: Violator
Titolo: Chemical Assault
Nazionalità: Brasiliana
Anno: 2006
Produzione: Kill Again Records

In barba a qualsivoglia moda, dal Brasile arrivano tre ragazzi che hanno bene in mente cosa vogliono fare: Thrash Metal che più Old School non si può. I Violator, da Brasìlia, si presentano con uno dei più imponenti album d'esordio che mi sia capitato d'ascoltare, più sorprendente anche di prime volte di gruppi quali Gama Bomb, Bonded By Blood.. e ci voglio aggiungere anche Municipal Waste.
Ebbene sì, l'esordio dei Violator, dal titolo Chemical Assault, è qualcosa di assolutamente incredibile. Coadiuvati da una produzione che rispecchia lo spirito Old School, ma che fa anche leva su un buonissimo dosaggio dei suoni, i Violator caricano a testa bassa senza il benchè minimo compromesso, sparando a mille dei veri e propri inni al Thrash Metal come Addicted to Mosh, la funambolica UxFxTx (United For Thrash), Ordered to Thrash.. ma anche Destined to Die (con una parte centrale da urlo), Brainwash Possession e l'opener Atomic Nightmare, presente anche nella celeberrima compilation della Earache Thrashing Like a Maniac.
La voce di Pedro Poney Ret è assolutamente perfetta: adattissima al genere, non scimmiotta nessuno ed in più il buon Pedro riesce al 100% dove molti falliscono (è capitato di ascoltare buoni gruppi con una voce praticamente ridicola). Da menzionare, però, anche gli altri due componenti dell'act brazilero: Pedro Capaça, che violenta le sue sei corde dall'inizio alla fine del disco, e David Araya che, unito al basso di Pedro Poney Ret, mette su una sezione ritmica tanto granitica quanto tagliente (ascoltate Brainwash Possession e capirete).
In qualsiasi modo vogliate, procuratevi Chemical Assault. Sarò ripetitivo, ma quello dei Violator è di certo fra i migliori debutti che la mia mente ricordi: ascoltateli e poi mi direte la vostra. Ma mai come ora, sono certo d'aver ragione.

Tracklist:
1. Atomic Nightmare
2. UxFxTx (United for Thrash)
3. Destined to Die
4. Addicted to Mosh
5. Brainwash Possession
6. Ordered to Thrash
7. Toxic Death
8. Lethal Injection
9. The Plague Returns
10. After Nuclear Devastation

Recensore: Mosher - thrashuniverse@gmail.com
Voto: 10/10
Contatti: http://www.violatorthrash.com/

COMPILATION IN ARRIVO

IN PREPARAZIONE LA COMPILATION DI THRASH UNIVERSE

Thrash Universe sta allestendo una compilation con 15 bands della scena Thrash tricolore. Le bands interessate a partecipare non devono fare altro che inviare una e-mail all'indirizzo thrashuniverse@gmail.com indicando:
- Nome della band
- Indirizzo e-mail
- Pezzo col quale si ha intenzione di partecipare
- Link del MySpace o di un mp3 dal quale ascoltare il pezzo

La scelta dei 15 gruppi sarà ad insindacabile giudizio dello staff di Thrash Universe

La compilation sarà scaricabile gratuitamente dal MySpace e dal sito di Thrash Universe. Il file conterrà, oltre gli mp3, anche dei documenti word con le biografie delle bands partecipanti e l'artwork

Vi aspettiamo numerosi!

Lo staff